
(Touring Club | Viaggi, cultura, territori)

Il Touring Club Italiano è un'associazione senza scopo di lucro, con finalità di promozione turistica sull'intero territorio italiano. L'associazione venne fondata nel 1894 a Milano col nome di Touring Club Ciclistico Italiano (TCCI) da un gruppo di 57 ciclisti, tra cui Federico Johnson, che apparteneva al Veloce Club Milano e che fu il primo direttore del Touring. Tra i fondatori del Touring ci fu anche Luigi Vittorio Bertarelli, che ne divenne presidente nel 1919. L'intento principale del TCI era la diffusione della bicicletta, vista come nuovo mezzo alla portata di tutti, simbolo di modernità e motore di diffusione del turismo in tutta la penisola. Si distingue nel corso della sua storia ultracentenaria per il forte impegno nello "sviluppo del turismo, inteso anche quale mezzo di conoscenza di paesi e culture, e di reciproca comprensione e rispetto fra i popoli. In particolare il T.C.I. intende collaborare alla tutela ed alla educazione ad un corretto godimento del patrimonio italiano di storia, d’arte e di natura, che considera nel suo complesso bene insostituibile da trasmettere alle generazioni future" (dal primo articolo dello statuto del Touring Club Italiano). Nel 1931 pubblica la Guida Gastronomica d’Italia del Touring Club Italiano. Dal 1995 pubblica la Guida Touring "Alberghi e Ristoranti".
 Il Novecento è il secolo in cui la cultura gastronomica italiana vive la sua fase di maggiore consapevolezza e attività. Si riscoprono e inventano tradizioni, nasce il concetto di cucina regionale, si assegnano appartenenze gastronomiche, si costruisce un linguaggio specifico, nascono le specialità e i prodotti tipici. Pellegrino Artusi è il padre di questa rivoluzione: banchiere di Forlimpopoli, naturalizzato fiorentino, pubblica nel 1981 la 1° Edizione de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, il ricettario più noto d’Italia che si propone di unificare il Paese anche in cucina. Se da quegli anni è possibile vedere un incremento del reportage culinario è anche grazie all’uscita e alla diffusione di due testi singolari, che fanno da apripista, ispirazione e strumento utile di viaggio: Osteria di Hans Barth (1909) e la Guida Gastronomica d’Italia del Touring Club Italiano (1931).
La Guida Gastronomica d’Italia del TCI del 1931 nasce da un’operazione innovativa e lungimirante, che colma una grande lacuna nel mercato in espansione del turismo e delle guide, strumenti pratici che devono rispondere a tutti i possibili bisogni del viaggiatore. Se il patrimonio culturale, la rete stradale, i mercati, le osterie, gli alberghi erano stati censiti dal TCI in apposite guide, mancava ancora un censimento ufficiale dei cibi italiani, uno strumento per orientarsi e che mostrasse un’identità gastronomica unita, utile sia ai viaggiatori nostrani che ai viaggiatori stranieri. Solo un’associazione con una forte identità nazionale, un radicamento sul territorio e una visione geografica come il Touring poteva compiere un’impresa del genere. La trattazione avviene per regione, poi per provincia, segnalando anche singole località che si distinguono per un prodotto specifico. Non tutte le regioni sono sullo stesso piano, Basilicata e Sardegna per esempio sono affrontate sommariamente. È evidente quanto sia forte il messaggio politico e ideologico che porta la Guida Gastronomica: le molteplici realtà e specialità proposte non vanno interpretate come prova di mille identità alimentari diverse, bensì come testimonianza di unità. La Guida contribuisce all’invenzione delle "cucine regionali" italiane. L’unificazione gastronomica è ormai compiuta, la strada è aperta a grandi viaggiatori golosi, come Paolo Monelli con il suo Il Ghiottone Errante (1935) e il primo reportage enogastronomico della storia Alla ricerca dei cibi genuini – Viaggio nella valle del Po di Mario Soldati (1957).

La 1° Edizione della Guida Alberghi e Ristoranti d'Italia del Touring Club Italiano (1995)
La Guida Touring "Alberghi e Ristoranti", nata con l'Edizione 1995, sino all'Edizione 1997 si limita a segnalare i locali in fasce che tengono conto del prezzo, del confort, del servizio e del tono dell'ambiente (le classiche "forchette", da 1 a 5), ma che non evidenziano la qualità della cucina. Solo con l'Edizione 1998 si introduce un'embrionale segnalazione dell' eccellenza dei ristoranti dal punto di vista "gastronomico", attraverso la categoria: "ristorante con cucina eccellente", realizzata con la consulenza di Luigi Cremona.

I "Ristoranti con cucina eccellente" 1998 (116)

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